Produzione Compagnia dei somari, Ariateatro e Teatro delle Garberie
di Klaus Saccardo, Natascia Belsito
con Klaus Saccardo, Nicolò Saccardo
Voce fuori campo Soledad Rivas
Scene Studio Quadrilumi
Luci Federica Rigon
Tecnico Iacopo Candela
Costumi Giacomo Sega
Dai 3 anni
Prezzo al pubblico Posto unico 5 euro
Un piccolo clown si ritrova un giorno lontano dalla propria casa, e si affida così alle cure improvvisate di un contadino, poco incline alle relazioni, soprattutto a quelle con i bambini. I due devono imparare a conoscersi, e a comprendere le esigenze l’uno dell’altro. Le figure del clown e del contadino rappresentano due mondi diametralmente opposti: il mondo adulto, concreto, fatto di terra e di ritmi che si ripetono da un lato, e l'universo bambino di gioco e di scoperta in cui tutto è possibile dall’altro. Lo spettacolo vede in scena un padre, attore professionista, con suo figlio, un bambino di sette anni. In un lavoro senza parole, indagano sulle relazioni di scambio fra due generazioni, annullando le dimensioni verticali di processo educativo, a favore di un ascolto reciproco capace di creare un legame profondo. La vitalità del teatro attinge ad una relazione pura e significativa come quella tra padre e figlio, e l’abbandono della parola svincola dalla necessità di una narrazione lineare, per permettere alla poliedricità del percorso emotivo di irrompere sulla scena in uno spettacolo curato, delicato e ricco di vita.
“La sua visione rimanda alla tenerezza e il divertimento de Il Monello, le impertinenze di Pinocchio e Geppetto, le scoperte di Little Nemo, in forma di antologia e sana dedica all' immaginario collettivo.”